Ricerca: la carica dei 110, assegnate borse 2021 Fondazione Veronesi

Quasi 72% donne, età media 36,5 anni, identikit scienziati finanziati con investimento globale di 3,3 mln 


Sono 110 giovani ricercatori con ambiziosi progetti scientifici in oncologia, cardiologia, neuroscienze e prevenzione: 79 sono donne, il 71,8%. Età media: 36 anni e mezzo. L’11% è composto da stranieri provenienti un po’ da tutto il mondo: Cina, Cuba, Francia, Germania, Giappone, Grecia, India, Irlanda, Libano, Russia, Slovacchia, Spagna. E’ la carica degli scienziati che si sono aggiudicati le borse di ricerca della Fondazione Umberto Veronesi per l’anno 2021. Su di loro l’investimento complessivo messo in campo è pari a 3,3 milioni di euro. Selezionati fra 557 domande arrivare in risposta al bando pubblico, i ricercatori assegnatari sono in forze a 46 istituti di ricerca e università della Penisola, dislocate in 29 diverse città. 

I nomi dei giovani cervelli selezionati sono stati resi noti oggi e allungano la lista degli scienziati sostenuti negli anni dalla Fondazione che porta il nome dello storico oncologo italiano Umberto Veronesi, morto alla soglia dei 91 anni nel novembre 2016. “L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo”, con la pandemia di Covid-19 che tiene sotto scacco il mondo, “ci ricorda l’importanza e il ruolo fondamentale della ricerca scientifica indipendente, un settore troppo spesso dimenticato, ma che ci fa capire quanto il progresso della scienza sia strategico anche per lo sviluppo del nostro Paese”, sottolinea Paolo Veronesi, presidente della Fondazione. “Proprio per questo – prosegue – fino ad oggi abbiamo finanziato più di 1.800 eccellenti ricercatori e siamo impegnati ogni giorno per sostenere la ricerca scientifica d’avanguardia che cerca nuove strategie sempre più efficaci contro patologie che ancora oggi minacciano la vita di migliaia di persone”. 

Ricerca scientifica vuol dire miglioramento della qualità della vita. Ma anche nuova speranza per chi soffre, nuove prospettive con ricadute sulle famiglie, sul mondo del lavoro, su tutta la società. La ricerca è la benzina del progresso e, spiegano dalla Fondazione Veronesi, questo è il motivo per cui si è deciso di “investire energie e fondi” in grant per medici e ricercatori in ambito biomedico in possesso di un diploma di dottorato o specializzazione post-laurea. 

“Il processo di valutazione – assicura Chiara Tonelli, presidente del Comitato scientifico di Fondazione Umberto Veronesi – è complesso e rigoroso anche e soprattutto perché la qualità delle ‘application’ è elevata. Abbiamo creato commissioni di esperti dedicate per ogni area di ricerca che finanziamo e ogni domanda viene valutata con parametri standard che riguardano il curriculum vitae del ricercatore, il progetto, le esperienze all’estero e ovviamente le pubblicazioni”.

Fonte: Adnkronos Salute

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