Rischio cardiovascolare: l’attività antinfiammatoria delle HDL aiuterà a predirlo

La quantità di colesterolo HDL presente nel sangue è un indicatore della salute cardiovascolare di un individuo, ma uno studio pubblicato su Circulation, diretto da Uwe Tietge, del Karolinska Institutet di Stoccolma, indica che l’attività antinfiammatoria delle particelle HDL potrebbe diventare un biomarcatore per futuri eventi cardiovascolari ancora più efficace.


Spesso si dimentica che le HDL hanno diverse proprietà, molte delle quali esercitano un’azione antinfiammatoria.


“È ormai chiaro che l’aterosclerosi sia accompagnata da infiammazione, che può causare danni notevoli ai vasi sanguigni. Proprio per questo motivo l’azione antinfiammatoria delle HDL potrebbe essere sfruttata per individuare molto presto le persone a rischio di sviluppare infarti e altre malattie cardiovascolari, e per interrompere la progressione di tali patologie” afferma Tietge.


Per comprendere se l’attività antinfiammatoria delle HDL potesse essere sfruttata in questo senso, gli esperti hanno selezionato 369 individui sani al basale, che avevano avuto un evento di tipo cardiovascolare in un periodo di follow-up di più di circa 10 anni, e li hanno abbinati con individui sani della stessa coorte in base a caratteristiche quali età, sesso, fumo e valori di colesterolo HDL.


Ebbene, a parità di livelli di colesterolo HDL, gli individui che durante il follow-up hanno presentato un evento cardiovascolare avevano un’attività antinfiammatoria delle HDL inferiore rispetto alle persone che non hanno avuto problemi cardiovascolari.


L’attività antinfiammatoria, quindi, ha permesso di predire il verificarsi di eventi cardiovascolari in maniera indipendente dai fattori di rischio abitualmente presi in considerazione.


Ma non solo, infatti inserendo il valore antinfiammatorio delle particelle HDL nel computo del punteggio di Framingham insieme agli altri parametri abitualmente considerati, la previsione del rischio è risultata decisamente migliore.


Secondo i ricercatori, questi risultati indicano una strada per un miglioramento della valutazione del rischio cardiovascolare. Gli autori sottolineano, tuttavia, che il metodo utilizzato attualmente per analizzare l’attività antinfiammatoria delle HDL è complesso e difficile. Per questo, il loro prossimo lavoro si concentrerà sulla possibilità di rendere questo metodo più semplice e più praticabile.


Fonte: Circulation 2021

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