Rischio di mortalità per qualsiasi causa non è maggiore tra chi soffre di IBD

I tassi di mortalità per tutte le cause sarebbero simili tra chi soffre di malattie infiammatorie intestinali (IBD) e le persone sane. Tuttavia, i medici dovrebbero porre maggiore attenzione al rischio di malattie cardiovascolari e infezioni, che potrebbe essere più alto in alcuni sottogruppi di pazienti con malattia di Crohn. A evidenziarlo è uno studio pubblicato sul Journal of Crohn’s and Colitis da un team norvegese guidato da Benoit Follin-Arbelet, dell’Oslo University Hospital.

I ricercatori hanno valutato la mortalità complessiva e causa-specifica in 30 anni di follow-up tra 519 pazienti con colite ulcerosa e 237 pazienti con malattia di Crohn, confrontandoli con controlli sani.

Dall’analisi è emerso che non ci sarebbe alcuna differenza statisticamente significativa nei tassi di mortalità complessiva. Tuttavia, un’aumentata mortalità è stata osservata nei pazienti con malattia di Crohn di sesso maschile (hazard ratio HR: 1,65; IC 95% 1,04 – 2,62), con una comparsa della malattia dopo i 40 anni di età (HR: 1,72; IC 95% 1,19 – 2,48), malattia del colon (HR: 1,57; IC 95% 1,05 – 2,35) e comportamento penetrante della malattia (HR: 3,3; IC 95%; 1,41 – 7,76).

La mortalità dovuta a malattie cardiovascolari, inoltre, era più comune nei pazienti con colite ulcerosa e malattia di Crohn. Infine, ‘aggiustando’ il dato per le cause ‘immediate’ di decesso, l’infezione è risultata essere più frequente nei pazienti con malattia infiammatoria intestinale.

Journal of Crohn’s and Colitis 2022

https://academic.oup.com/ecco-jcc/advance-article/doi/10.1093/ecco-jcc/jjac156/6761119

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