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Schizofrenia: perché i pazienti spesso non comprendono le metafore
Le persone affette da schizofrenia spesso trovano difficile comprendere alcune espressioni figurative comuni, quindi non colgono l’umorismo, l’ironia, e magari non riescono a identificare con facilità il significato di una metafora e la interpretano, inizialmente, considerando il suo significato letterale.
Per scoprire le basi neurologiche di questo fenomeno, un gruppo di ricercatori polacchi ha proposto a 60 soggetti, 30 sani e 30 affetti da schizofrenia, di leggere delle brevi storie durante una risonanza magnetica. Erano in totale 90 racconti, 30 di questi finivano con una metafora, altre 30 finivano in modo assurdo, le restanti avevano una conclusione “neutra”, possiamo dire “letterale”.
Durante la lettura il cervello dei pazienti si attivava in modo diverso rispetto a quello dei soggetti sani. In genere, durante l’elaborazione di una metafora, si attivano diverse aree cerebrali: la corteccia prefrontale e l’amigdala sinistra (ed è ciò che è stato osservato nei soggetti sani), mentre nei pazienti si è verificata una diminuzione dell’attivazione del solco temporale.
I cambiamenti più significativi si verificavano proprio nella fase di elaborazione della metafora, come se nel momento di riconoscere l’incongruenza tra l’inizio e la battuta finale, il cervello lottasse “per bypassare i circuiti usati di solito per comprendere la metafora”, ha spiegato Martin Jáni, che ha presentato lo studio in occasione della 33esima edizione del congresso dell’European College of Neuropsychopharmacology.
È probabile che questa incapacità di comprendere il tipo di metafore convenzionali che usiamo nella vita di tutti i giorni sia socialmente isolante per le persone con schizofrenia. I deficit di cognizione sociale vengono spesso trascurati, come ha osservato Emilio Fernandez-Egea, dell’Università di Cambridge, hanno però un impatto “sul funzionamento generale della persona e sulla capacità di trovare e mantenere relazioni sociali e lavorative”.
Fonte: European College of Neuropsychopharmacology
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