Cuore. Scoperto un meccanismo molecolare alla base delle miocarditi da infezioni virali
Un team del Fralin Biomedical Research Institute della Virginia (USA) , guidato da James Smyth, ha gettato nuova luce sulle infezioni […]
Il tromboembolismo venoso ospedaliero è una causa crescente di morbilità nelle popolazioni pediatriche, ma l’identificazione dei pazienti ad alto rischio rimane difficile. I ricercatori del Children’s Hospital di Vanderbilt hanno sviluppato e convalidato un modello predittivo per il tromboembolismo venoso ospedaliero pediatrico utilizzando un’ampia coorte retrospettiva. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Pediatrics.
“Non esiste un protocollo standardizzato per prevenire la formazione di coaguli nei pazienti pediatrici”, commenta Shannon C Walker, prima autrice del lavoro. “Abbiamo notato che il tasso di coaguli di sangue stava aumentando quindi abbiamo deciso di esaminare i fattori di rischio individuale di ciascun paziente e tentare una prevenzione mirata dei coaguli di sangue”.
Il modello che hanno messo a punto include 11 fattori di rischio, si basa su un’analisi di oltre 110.000 ricoveri ospedalieri ed è stato convalidato su oltre 44.000 altri ricoveri.
Le variabili fortemente associate a tromboembolia includono una storia di trombosi, la presenza di un catetere centrale e la presenza di condizioni cardiologiche. Le 11 variabili sono risultate efficaci nel discriminare i pazienti a rischio nelle due coorti.
Fonte: Pediatrics
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