Colite microscopica: ricerca rivela persistenza dei sintomi a un anno dalla colonscopia
Le persone che soffrono di colite microscopia, una malattia infiammatoria intestinale, potrebbero non ricevere una diagnosi certa dai risultati della […]
Secondo uno studio pubblicato sull’International Journal of Clinical Practice, la rilevazione del livello di 8-idrossi-2′-deossiguanosina (8-OHdG) nel sangue dei pazienti dispeptici può essere utilizzata come biomarcatore per la presenza di ulcera peptica.
“L’ulcera peptica è considerata un importante problema di salute pubblica, e viene generalmente associata a condizioni complicate come sanguinamento e perforazione. Il nostro scopo era quello comprendere il tasso di danno ossidativo nel corpo nei pazienti dispeptici con ulcera peptica positiva per Helicobacter pylori misurando l’8-OHdG nei campioni di sangue e valutare la sua associazione con il livello di endotossina batterica” afferma Nihayet Bayraktar, della Harran University, primo nome dello studio.
I ricercatori hanno arruolato 43 pazienti trattati ambulatorialmente per disturbi dispeptici che si sono sottoposti a endoscopia gastrointestinale e 43 controlli sani. L’infezione da H.pylori è stata diagnosticata mediante breath test e test dell’antigene fecale, mentre 8-OHdG nel sangue e le endotossine sono state misurate con metodica ELISA.
Nelle biopsie eseguite per via endoscopica, la gravità dell’H.pylori è stata classificata come lieve in 19 pazienti (43,9%), moderata in 21 pazienti (48,5%) e grave in tre pazienti (7,6%).
I ricercatori hanno confrontato i valori di 8-OHdG tra i due gruppi, e hanno visto che era presente una differenza statisticamente significativa. Inoltre, hanno trovato una debole correlazione tra OHdG ed endotossina batterica.
“I livelli sierici di 8-OHdG e di endotossine sono solo debolmente associati, il che implica che riflettono aspetti specifici del danno ossidativo. H.pylori e la sua endotossina confermano di avere un ruolo significativo nella patogenesi dell’ulcera peptica” concludono gli esperti.
Fonte: International Journal of Clinical Practice
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