Un nuovo strumento per la classificazione dei gliomi

Emerge, dalle ricerche degli scienziati del Medical College of Georgia, un nuovo metodo per classificare i gliomi e identificare le forme più letali di questo tipo di tumore cerebrale. Lo studio che illustra la tecnica, basata sul trascrittoma delle cellule cancerose, è stato pubblicato dalla rivista di Nature, Scientific Reports.


I gliomi possono essere molto diversi tra loro: gli astrocitomi e gli oligodendrogliomi, per esempio, sono generalmente più trattabili mentre i glioblastomi sono tipicamente più letali.


La classificazione del tumore attualmente avviene attraverso l’analisi istologica, quindi dall’osservazione del tessuto al microscopio, o sulla base delle mutazioni tumorali. Questi due approcci però a volte danno risultati contrastanti. I ricercatori hanno quindi deciso di analizzare l’espressione genetica (quindi l’Rna), che può fornire ulteriori informazioni sul tumore.


Lo studio
I ricercatori hanno attinto ai dati del trascrittoma di 1.400 pazienti con glioma provenienti dal programma The Cancer Genome Atlas e dal Repository of Molecular Brain Neoplasia Data. Hanno quindi usato un algoritmo messo a punto da loro stessi per per scoprire i modelli di espressione genica che sono stati usati per la classificazione.

I profili trascrittomici hanno definito quattro sottogruppi di glioma trascrittomico che sono stati confrontati con i tre principali sottotipi di glioma emersi con metodi di classificazione standard. La loro classificazione trascrittomica corrispondeva per il 90% alla classificazione istologica e per il 93% a quelle basata sulle mutazioni.

Tra i tre metodi c’è un disaccordo nel 10, 15% dei casi, tuttavia, secondo Paul M. H. Tran, primo autore dello studio, l’analisi trascrittomica dovrebbe essere la più accurata: “abbiamo scoperto che il nostro metodo, contrariamente agli altri due, riusciva a predire una prognosi peggiore in alcuni pazienti”.


Un esempio: i pazienti con una mutazione nel gene isocitrato deidrogenasi, di solito hanno un astrocitoma o un oligodendroglioma, che rispondono meglio al trattamento e hanno tassi di sopravvivenza migliori rispetto ai glioblastomi. Alcuni gliomi con questa mutazione possono però progredire in un glioblastoma secondario, e questa progressione non viene identificata con gli altri metodi.

Usando l’istologia questi astrocitomi che progrediscono in glioblastomi più letali sono stati classificati come tumori meno gravi in 27 pazienti. L’analsi trascrittomica è l’approccio migliore per identificare questi casi.

Quindi, “il profilo trascrittomico fornisce un metodo robusto e oggettivo per classificare i gliomi”, scrivono gli autori, “e può fornire una previsione di sopravvivenza aggiuntiva ai metodi attuali”.


Fonte: Nature, Scientifc Reports

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