Vasi sanguigni e reni osservati speciali nell’Hiv

Secondo un recente studio, le persone che convivono con l’Hiv hanno una ridotta funzionalità dei vasi sanguigni, che aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. La connessione tra la funzionalità dei vasi sanguigni compromessa e le malattie cardiovascolari è stato particolarmente forte tra le persone con Hiv e malattie renali.

Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte tra le persone affette da Hiv, tuttavia non sono state chiarite le ragioni di questa associazione. Il nuovo studio mostra una correlazione tra l’Hiv e i vasi sanguigni compromessi, anche quando il virus è ben controllato.

I ricercatori hanno misurato la dilatazione flusso-mediata dell’arteria brachiale, una misura della funzione endoteliale, nei partecipanti a 9 studi. I lavori hanno incluso 986 adulti con l’Hiv e 1.547 persone che non avevano il virus.

L’analisi ha rivelato che le persone con l’Hiv avevano circa l’1% in meno di dilatazione flusso-mediata (che indica una funzione dei vasi sanguigni compromessa) rispetto alle persone senza virus. Per mettere questo risultato in prospettiva, una dilatazione inferiore dell’1% è associata a un aumento del 10-11% del rischio futuro di malattie cardiovascolari per gli adulti di mezza età e gli anziani.

La gravità della malattia e l’uso della terapia antiretrovirale non hanno influenzato in modo significativo il rischio di una compromissione della funzione dei vasi sanguigni.

Livelli più alti di creatinina nel sangue, un marker di riduzione della funzione renale, sono stati correlati a una funzione dei vasi più bassa tra coloro che erano positivi all’Hiv.

La funzione renale è stata più legata alla funzione dei vasi sanguigni nelle persone con Hiv rispetto a quelle senza.

I ricercatori sono rimasti sorpresi che il controllo dell’infezione da Hiv da parte dei pazienti non sembri avere un impatto sulla funzione endoteliale. Questo potrebbe suggerire che l’infezione da Hiv potrebbe aumentare il rischio di malattie cardiovascolari oltre i normali fattori di rischio come i livelli di colesterolo o l’alta pressione sanguigna.

L’altro aspetto inatteso riguarda l’effetto rilevante della funzione renale sulla salute endoteliale dei pazienti Hiv. Anche una lieve malattia renale potrebbe avere un ruolo nel rischio di malattie cardiovascolari associate al virus.

Una limitazione allo studio potrebbe essere che i ricercatori hanno misurato la funzionalità dei vasi sanguigni e non gli attacchi di cuore. Ma gli autori assicurano che, indipendentemente da ciò, le persone possono proteggere i loro reni e prevenire le malattie cardiovascolari controllando la pressione sanguigna e cercando di prevenire il diabete.

Fonte: ATVB

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