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ViV: prognosi dipende da scelte iniziali su valvola e TAVR
Le dimensioni di una bioprotesi valvolare aortica originale insufficiente ed il tipo di valvola transcateterale impiegato per sostituirla possono influenzare gli esiti clinici ad anni di distanza da un intervento valvola-in-valvola (ViV), come emerge da un’indagine condotta su più di 1.000 pazienti.
Le dimensioni della valvola originale insufficiente infatti possono influenzare la mortalità a lungo termine, ed il tipo di valvola transcateterale potrebbe influenzare la necessità di nuovi interventi dopo una ViV, come affermato dall’autore Danny Dvir dell’università di Washington.
Le decisioni del chirurgo durante l’impianto della valvola originale e/o durante la procedura ViV stessa possono influenzare dunque significativi esiti clinici. Altre recenti analisi hanno dimostrato a loro volta esiti peggiori in fase precoce con la ripetizione dell’intervento per valvole insufficienti, ma i dati a lungo termine dopo gli interventi ViV sono limitati.
Nell’insieme, ed unitamente ai dati precedenti, il presente studio apporta ulteriori evidenze ed approfondimenti sul fatto che le bioprotesi piccole, che spesso presentano gravi incongruenze paziente-protesi (PPM), comportano un elevato rischio di esiti peggiori dopo gli interventi ViV.
Nel valutare un paziente con una piccola bioprotesi insufficiente, è necessario comprendere i rischi addizionali comportanti da un ulteriore intervento a cielo aperto, nonché le limitazioni di un intervento ViV per quanto riguarda le stenosi residue.
Sarebbe dunque opportuno evitare di impiantare bioprotesi piccole in ogni circostanza possibile. Per ridurre il rischio di stenosi residua, il chirurgo dovrebbe mirare a posizionare il dispositivo con previsione ed a fratturare la valvola bioprotesica chirurgica, una tecnica che facilita la ViV ma non è stata impiegata nel presente studio.Al momento manca una descrizione del deterioramento strutturale della valvola a lungo termine, delle trombosi e dell’insufficienza bioprotesica valvolare in accordo con le definizioni consensuali europee del 2017.
Fonte: Eur Heart J online 2020
IT-NON-02653-W-07/2022
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